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sorgente Accellica

Il Consorzio Idrico Interprovinciale Alto Calore venne costituito nel 1938 ai sensi del T.U. 2578/1925. Ad esso aderirono trentuno Comuni della Provincia di Avellino e cinque della Provincia di Benevento, oltre alle Amministrazioni Provinciali. Lo Statuto del Consorzio fu approvato dall’Assemblea Consorziale in data 18 Maggio 1938 e ratificato dal Ministro per gli Affari dell’Interno con Decreto del 23 Giugno 1938. Lo scopo del Consorzio era quello di “provvedere alla costruzione ed alla manutenzione di un acquedotto alimentato dalle sorgenti dell’Alto Calore ed alla conseguente gestione per la fornitura di acqua potabile ai Comuni consorziati”. Le finalità costitutive del Consorzio rappresentavano, anche in considerazione della situazione socio-economica dell’epoca, modificazioni di non poco conto: esse tendevano a cambiare integralmente e radicalmente le abitudini ed il modo di vita delle popolazioni servite, in quanto non era più il cittadino a doversi recare alla fonte per l’approvvigionamento idrico ma si provvedeva a trasferire la risorse direttamente nelle singole abitazioni. L’acqua captata dalle sorgenti, tutte ubicate nel Comune di Montella, era ripartita tra i Comuni consorziati in proporzione al numero di abitanti. Le opere di distribuzione interna vennero realizzate sempre dal Consorzio ma la relativa spesa fu a carico dei singoli Comuni interessati. Gli organi del Consorzio previsti nel suo primo Statuto furono:
l’Assemblea Consorziale, formata dai Presidenti delle Province di Avellino e Benevento e dai Podestà dei Comuni Consorziati;
Il Consiglio Direttivo, nominato dall’Assemblea Consorziale;
Il Presidente, anch’esso eletto dall’Assemblea;
Il Segretario.
Il Consorzio Idrico Interprovinciale Alto Calore fu costituito, come detto, per provvedere all’approvvigionamento idropotabile di alcuni Comuni delle Province di Avellino e Benevento. Le prime opere, progettate dal Corpo Reale del Genio Civile di Avellino (1938), già prevedevano la costruzione di acquedotti in grado di addurre le portate delle sorgenti "Alte" del fiume Calore fino a Comuni della Provincia di Benevento.

Negli anni ’50, le reti di adduzione e distribuzione sono state estese verso l’area “orientale” della Provincia di Avellino, mediante l’utilizzazione di finanziamenti messi a disposizione o dai singoli comuni (reti interne) o dalla neonata “Cassa per il Mezzogiorno” (opere di adduzione e reti di distribuzione). Negli anni ’60, con il notevole impulso finanziario della “Cassa per il Mezzogiorno”, furono progettate ed eseguite opere di “Normalizzazione degli acquedotti del Calore” che erano finalizzate ad un migliore esercizio dello schema acquedottistico originario. Negli anni antecedenti il 1980, nell’ambito del P.S. 29 (Progetto Speciale della Cassa per il Mezzogiorno), sono state progettate opere riguardanti la captazione e l’adduzione di nuove fonti mentre numerosi interventi di estendimento delle reti idriche e fognarie vennero eseguite con i fondi della legge regionale n°51/78. Dopo il sisma del 23/11/1980, si è maggiormente mirato al soddisfacimento dei bisogni legati allo sviluppo industriale e residenziale delle aree interessate dagli eventi sismici mediante una serie di progetti, prevalentemente di livello comunale, finanziati anche con la legge 219/81. Successivamente, anche per l’effetto delle opere realizzate nel periodo post-sismico, si è ripresentato il problema del reperimento di nuove fonti di approvvigionamento che potessero sfruttare le ampie potenzialità dei bacini dei massicci del Terminio-Tuoro e del Camposauro-Telesino: dette esigenze furono soddisfatte, inizialmente, con i fondi della legge n°64/86 [che finanziò il campo pozzi di S. Stefano del Sole (Avellino), quello di Solopaca (Benevento) e del Monte Mutria Titerno (Benevento)] e, successivamente, con i fondi dell’Emergenza Idrica in Campania. Dopo gli interventi strutturali degli anni 80-90, il Consorzio ha provveduto principalmente a progettazioni per la sostituzione di condotte idriche o per la costruzione di nuovi serbatoi a servizio di centri abitati il cui sviluppo edilizio e demografico aveva, nel frattempo, reso inadeguate o insufficienti le opere in esercizio ((Progetto di Normalizzazione degli acquedotti del Calore, tronco “Canale-Montorso” (finanziato nell’ambito del Quadro Comunitario di Sostegno 1994/99), Sostituzione della condotta addutrice Candida-Altavilla, tratto Candida-Grottolella (finanziato con i fondi del Programma Operativo Plurifondo, annualità 1998), Progetto delle opere di interconnessione delle reti idriche e sistema di serbatoi, (finanziato dal Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica con i fondi della legge n°80/84)). Infine, un ulteriore contributo alla risoluzione delle problematiche idriche riguardanti principalmente i Comuni della provincia di Benevento, e’ stato apportato dal Quadro Comunitario di Sostegno 1994/99 che ha finanziato il progetto di “Potenziamento ed interconnessione degli schemi idrici: “Alto Calore” (n°143), “Fizzo” (n°100), “Grotte” (n°54) con la falda profonda del Camposauro” e, quindi, il secondo campo pozzi di Solopaca. Sotto l’aspetto della innovazione tecnologica particolarmente significativi sono gli interventi eseguiti con progetti che hanno sfruttato le medesime fonti di finanziamento.

La legge n°64/86 ha finanziato il progetto di “Potenziamento della centrale di sollevamento di Cassano Irpino” con cui e’ stato realizzato anche il centro di telemisura e telecontrollo e acquisito il relativo sistema informatico. Il Quadro Comunitario di Sostegno 1994/99 ha finanziato il progetto “Sistema di telemisura a servizio dei serbatoi dell’area beneventana” con cui sono state inserite nuove apparecchiature di regolazione e controllo a beneficio di serbatoi a servizio di comuni beneventani. Il Programma Operativo Plurifondo (POP-FESR, annualità 1998) ha finanziato il progetto “Rete di monitoraggio per la valutazione delle risorse idriche dell’acquifero carbonatico del Terminio-Tuoro” con cui sono state installate varie apparecchiature per l’acquisizione, in tempo reale, di diversi dati meteo-climatici. Le altre date più significative della storia dell’Ente sono:

  • 7 gennaio 1944: Il Consorzio e’ affidato ad una gestione commissariale.
  • 11 giugno 1949: Termina la gestione commissariale. Si insedia il Presidente e il nuovo Consiglio Direttivo. L’elezione è operata dall’Assemblea consorziale, in cui ogni rappresentante del Comune aderente ha diritto di voto. Per i provvedimenti di urgenza, si elegge una giunta esecutiva composta da cinque membri. Il Presidente eletto è il prof. Fiorentino Sullo, poi diventato deputato della Repubblica.
  • 10 agosto 1950: Nasce la Cassa per il Mezzogiorno che rappresenterà il più importante istituto di finanziamento e di supporto tecnico per la progettazione e realizzazione di gran parte delle opere consortili. Tra i suoi compiti vi era quello di assicurare l’approvvigionamento idrico dei Comuni meridionali.
  • 1951: Si apportano alcune importanti modifiche statutarie che consentono al Consorzio di provvedere alla gestione di altri acquedotti per l’approvvigionamento idrico di altri Comuni, nonché alla costruzione e gestione delle fognature.
  • 1951: I Comuni aderenti al Consorzio sono diventati 76 di cui 66 della Provincia di Avellino e 10 della provincia di Benevento. Per assicurare l’approvvigionamento dei nuovi Comuni, il Consorzio progetta e realizza sette nuovi acquedotti oltre che vari acquedotti rurali.
  • Triennio 1948-51: Il Consorzio riceve finanziamenti (per oltre un miliardo di lire) per progettare e costruire, per i Comuni consorziati, le reti di distribuzione interna e i serbatoi. I fondi derivano dagli stanziamenti a favore del Mezzogiorno, dai fondi ERP e dalla cosiddetta legge Tupini.
  • 12 luglio 1954: Viene eletto nuovo Presidente del Consorzio, il dott. Pasquale Clemente, poi diventato Senatore della Repubblica.
  • 10 aprile 1958: A seguito della domanda di concessione, avanzata in data 11/6/1951, e dopo una complessa istruttoria, il Ministero dei Lavori Pubblici autorizza la derivazione delle acque di Cassano Irpino per 600l/sec.
  • 4 febbraio 1963: Viene emanata la legge n°129/63. Essa autorizza, tra l’altro, la predisposizione del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti che costituirà un validissimo strumento di programmazione e di progettazione dei sistemi idrici e fognari.
  • 7 febbraio 1968: Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici approva il progetto di massima per le opere di normalizzazione degli Acquedotti del Calore che, successivamente finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno, consentirà di realizzare, dal 1969 al 1980, nove lotti funzionali per il potenziamento delle reti di adduzione esterna e per l’alimentazione di nuovi centri abitati.
  • 14 aprile 1975: Il Ministero degli Interni approva il nuovo statuto del Consorzio che comprende 108 Comuni delle Province di Avellino e Benevento ed è a servizio di una popolazione di circa 430.000 abitanti.
  • 23 novembre 1980. Un catastrofico terremoto interessa vaste aree dell’Irpinia e della Lucania. Il Consorzio, nell’immediato post-terremoto, provvede con fondi commissariali e propri, ad interventi di riparazione, ripristini e alla realizzazione di nuove condotte. Gli interventi vengono operati anche in Comuni non consorziati che si trovano in seria difficoltà gestionale.
  • 27 giugno 1987: Il Consorzio costituisce, ai sensi della legge n°257/1925, l’Azienda Consortile, quale soggetto strumentale per il conseguimento degli scopi statutari.
  • 1989/90: La Cassa per il Mezzogiorno finanzia al Consorzio, con i fondi di cui alla ex-legge n°64/86, cinque progetti di grande interesse consortile per un importo complessivo di 94 miliardi.
  • 27 gennaio 1997: Per adeguarsi alle disposizioni normative di cui alla legge n°142/90, l’Azienda Consortile “Alto Calore” si ritrasforma in Consorzio-Azienda, riassumendo personalità giuridica.
  • gennaio-marzo 1998: Il Ministero dei Lavori Pubblici finanzia, con i fondi del Quadro Comunitario di Sostegno 1994/99, cinque progetti per un importo complessivo di 120 miliardi.
  • 13 marzo 2003: Il Consorzio Interprovinciale Alto Calore viene sciolto e vengono costituite, per contestuale procedura di trasformazione e scissione, dettate dalle norme di cui all’articolo 35 della legge n°448/2001, due nuove società: Alto Calore Servizi S.p.A. e Alto Calore Infrastrutture & Patrimonio S.p.A.

novembre 2005: La società Alto Calore Servizi S.p.A. è una società pubblica i cui soci sono 127 Comuni (96 della Provincia di Avellino e 31 della Provincia di Benevento) e l’Amministrazione Provinciale di Avellino. La popolazione servita supera i 580.000 abitanti. La portata distribuita è di circa 2.0 mc/sec., la maggior parte della quale è prelevata da sorgenti (80%). L’acquedotto esterno presenta uno sviluppo complessivo di circa 1300Km. mentre le reti idriche di distribuzione interna si estendono complessivamente per 4500Km. Il servizio depurativo è svolto per diciotto comuni del comprensorio del Partenio e dell’Alta Valle del Sabato (compreso Avellino) e per altri dieci comuni dell’Irpinia e del Sannio.
In data 13 marzo 2003, l’Assemblea dei Soci ha provveduto alla trasformazione del “Consorzio Interprovinciale Alto Calore” e alla costituzione della società “Alto Calore Servizi S.p.A.”, nata per effetto dell’art. 35, comma 8, della legge n°448/2001 e secondo l’iter procedurale prescritto dall'art. 115 del T.U. 267/2000. Secondo il nuovo ordinamento, l'Assemblea dei Soci, composta dai legali rappresentanti degli Enti locali, provvede all'approvazione del bilancio e dei programmi annuali e pluriennali della Società, alla nomina del Presidente e dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Presidente e dei componenti del Collegio Sindacale: essa delibera, altresì, sulle modifiche dell'atto costitutivo e dello Statuto, sull'emissione di obbligazioni e sullo scioglimento della Società. Attraverso la trasformazione del Consorzio in società di capitale e la contestuale sua scissione nella “Alto Calore Servizi S.p.A.” (cui è affidata la gestione del servizio idrico integrato) e “Alto Calore Patrimonio & Infrastrutture S.p.A.” (che ha acquisito l'intero ramo d’azienda relativo alla proprietà delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni, nonché l’amministrazione di beni appartenuti al Consorzio), si è inteso approntare uno strumento agile in grado di affermarsi sul mercato, attraverso servizi efficienti a costi competitivi.



foto storica Alto Calore